Overblog
Editer l'article Suivre ce blog Administration + Créer mon blog
Poèmes et Poésies de Salvatore Comisi
Poèmes et Poésies de Salvatore Comisi
Menu
La pagliuzza nell’occhio

La pagliuzza nell’occhio

La pagliuzza nell’occhio

Perche guardi tu la pagliuzza nell’occhio di tuo fratello

mentre la trave che si trova nel tuo occhio non la vedi !

Dice Gesù nelle beatitudine sulla montagna ai discepoli.

Tu uomo vuoi usare gli sbagli altrui per rassicurarti, così

che, giudicare il prossimo ti fa credere forte e superiore,

ma accusando tuo fratello, tu attiri la mia condanna su te

Tu scruti, investighi, denunci e condanni i peccati altrui

per così dispensarti di fare fronte ai tuoi stessi problemi

spii se in lui ci sono cose riprovevole poi li sanzioni forte,

è da meschino, perche ciò non permette di giustificare te.

Tutti i peccati sono a me visibili, non sta a te denunciarli

io perdono dopo vero pentimento, onesto riconosci i tuoi

La severità del tuo giudizio verso l’altro, colui che sbaglia,

non fa che nascondere la tua insicurezza, la naturale paura

di peccatore senza pentimento, cosciente di avere male agito

sin dalla giovinezza, ed ora provato da acciacchi degli anni

è tempo di acquisire la compassione della saggezza umana,

per te stesso, confessa i tuoi peccati a Dio e chiedi perdono

Per due volte Gesù parla dell’occhio “malato” o “cattivo”

definisce così lo sguardo investigatore roso dalla gelosia.

L’occhio malato desidera, vuole giudicare il suo prossimo

L’occhio cattivo acceca e rende geloso del benestare altrui

sia materiale che spirituale e non vede la realtà necessaria

a salvezza: Pentimento e confessione a Dio per il perdono.

È un tuo desiderio di dominazione che t’incita a giudicare

Paolo scrive: “chi sei tu che giudichi il servitore altrui ? ”

Colui che giudica il suo prossimo si erige a suo padrone,

di fatto quest’uomo usurpa pericolosamente il posto di Dio

Il Creatore è Padre e Signore degli uomini, di tutti gli uomini

Egli è il solo che ha il diritto di giudicare, ma offre perdono !

                            Salvatore Comisi