Perche guardi tu la pagliuzza nell’occhio di tuo fratello
mentre la trave che si trova nel tuo occhio non la vedi !
Dice Gesù nelle beatitudine sulla montagna ai discepoli.
Tu uomo vuoi usare gli sbagli altrui per rassicurarti, così
che, giudicare il prossimo ti fa credere forte e superiore,
ma accusando tuo fratello, tu attiri la mia condanna su te
Tu scruti, investighi, denunci e condanni i peccati altrui
per così dispensarti di fare fronte ai tuoi stessi problemi
spii se in lui ci sono cose riprovevole poi li sanzioni forte,
è da meschino, perche ciò non permette di giustificare te.
Tutti i peccati sono a me visibili, non sta a te denunciarli
io perdono dopo vero pentimento, onesto riconosci i tuoi
La severità del tuo giudizio verso l’altro, colui che sbaglia,
non fa che nascondere la tua insicurezza, la naturale paura
di peccatore senza pentimento, cosciente di avere male agito
sin dalla giovinezza, ed ora provato da acciacchi degli anni
è tempo di acquisire la compassione della saggezza umana,
per te stesso, confessa i tuoi peccati a Dio e chiedi perdono
Per due volte Gesù parla dell’occhio “malato” o “cattivo”
definisce così lo sguardo investigatore roso dalla gelosia.
L’occhio malato desidera, vuole giudicare il suo prossimo
L’occhio cattivo acceca e rende geloso del benestare altrui
sia materiale che spirituale e non vede la realtà necessaria
a salvezza: Pentimento e confessione a Dio per il perdono.
È un tuo desiderio di dominazione che t’incita a giudicare
Paolo scrive: “chi sei tu che giudichi il servitore altrui ? ”
Colui che giudica il suo prossimo si erige a suo padrone,
di fatto quest’uomo usurpa pericolosamente il posto di Dio
Il Creatore è Padre e Signore degli uomini, di tutti gli uomini
Egli è il solo che ha il diritto di giudicare, ma offre perdono !
Salvatore Comisi